Caro lettore,
LO SCENARIO ATTUALE
Sicuramente l'azienda statunitense ha sofferto della crisi che sembra aver colpito soprattutto le aziende big-tech, di cui appunto Tesla fa parte, oltre che della crescita di concorrenza da parte delle aziende automobilistiche cinesi che si stanno affermando sempre di più sui mercati. Ad aggiungersi a questo, va detto che il settore automobilistico è quello che forse ha sofferto di più di questa crisi, con l'assenza di chip che bloccava la produzione con conseguente aumento dei costi per contrazione dell'offerta e ritardo in approvvigionamenti e consegne a clienti.
Questa crisi generale a livello globale ha portato ad una contrazione anche della domanda, causando il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati di vendita e fatturato per Tesla, nonostante il miglioramento netto rispetto allo scorso anno, causando sfiducia tra analisti ed azionisti.
Poi chiaramente l'aumento dei tassi di interesse da parte della Fed non ha aiutato il quadro complessivo, anzi forse è uno dei fattori chiave della crisi di questa società. Infatti si sa che più i tassi salgono, più in generale i titoli azionari scendono, chi più e chi meno. Senza ombra di dubbio, Tesla ha sofferto molto, soprattutto con l'ultimo rialzo di 50 punti base della Fed, che ha fatto piombare il titolo in una spirale negativa che lo ha portato ai minimi annui e alla quotazione che aveva nel 2020.
Un altro fattore che ha causato il crollo di Tesla, è stata la vendita di azioni da parte del suo CEO Elon Musk, che ora detiene il 13% delle quote dell'azienda di cui prima possedeva il 17% circa. Sentendo questi numeri, sembra una piccola operazione, ma da questa Musk ha incassato quasi 40 miliardi di dollari, che gli sono serviti per finanziare l'acquisto di Twitter e coprire le perdite derivanti dall'acquisto del social network. Proprio l'acquisto del social ha fatto peggiorare la situazione di Tesla, con il mercato che non ha ben visto l'idea di Musk di acquistarlo e di diventarne CEO, in quanto sembra aver trascurato le vicende di Tesla, anche se a detta sua non è così.
Poi sicuramente le vicende che si sono verificate con l'acquisto di Twitter hanno danneggiato l'immagine del suo nuovo CEO, causando anche ripercussioni conseguentemente su Tesla. Queste sono, per citarne alcune, ad esempio il licenziamento di massa di dipendenti ed ingegneri di Twitter, le immagini di letti negli uffici per i dipendenti rimasti che sono costretti a lavorare quotidianamente per orari impensabili ed infine la censura di alcuni giornalisti importanti dal social.
CHE COSA C'È DA ASPETTARSI PER IL FUTURO
Ormai ce ne stiamo rendendo tutti conto, una recessione è ormai alle porte (se non è addirittura già incominciata). Molto dipenderà da come si comporteranno le banche centrali con il rialzo dei tassi di interesse, se allenteranno la stretta oppure no. Verosimilmente, per Tesla, ma in generale per tutte le aziende, il primo semestre del 2023 sarà un periodo difficile, mentre il secondo semestre dovrebbe riportare a vedere la luce in fondo al tunnel.
Analisti di Goldman Sachs e Morgan Stanley vedono per l'azienda di Musk una ripresa abbastanza importante nel 2023, con il titolo che a loro avviso potrebbe salire fino a 235, per Mark Delaney, analista di GS, o addirittura a 330, secondo Adam Jonas, analista di Morgan Stanley.
Il motivo di questa crescita del titolo sta dietro alla probabile uscita del Cybertruck nel 2023, annunciato ormai nel 2019 e mai entrato in commercio. Tesla potrebbe anche beneficiare dell'Inflation Reduction Act, che prevede incentivi per ridurre i prezzi in 4 categorie principali:
- ridurre il costo di farmaci e healthcare, permettendo nel migliore dei casi di far risparmiare ad un cittadino $800 all'anno;
- finanziamenti per pubblici e privati per produrre energia pulita acquistando prodotti "made in USA"(pannelli solari, incentivi su auto elettriche, pompe di calore, finanziamenti per ridurre le emissioni industriali...);
- imposte, con la proposta che comprende un'aliquota minima del 15% sulle società che hanno un reddito di almeno 1 miliardo di dollari, per finanziare questo procedimento;
- riduzione del deficit del Paese che ha ormai raggiunto un livello di debito ritenuto preoccupante.
Questo emendamento, chiaramente aiuterà Tesla a superare almeno in parte la concorrenza con altre case automobilistiche, in quanto gli incentivi per l'acquisto di auto elettriche riguarda solo quelle prodotte negli USA.
Ma attenzione comunque alle insidie, la crescita di competitors nel mondo delle auto elettriche sta già portando Tesla a ridurre i prezzi e ad offrire sconti ed incentivi ai nuovi clienti, fattori che indubbiamente ridurranno i guadagni dell'azienda americana.
PARLANDO DI OPPORTUNITÀ
Al momento Tesla sembra crollare sempre di più con una difficile possibilità di ripresa nel breve periodo.
Quindi ad oggi, vista l'elevata volatilità del titolo, consiglierei di guardare da vicino la sua evoluzione per poi magari cogliere l'opportunità di investire quando avrà toccato il fondo. Poi dipende dal fatto che siate più o meno propensi al rischio e, se non lo siete, mi sento di dirvi che almeno per ora è meglio stare lontano da Tesla.
Si potrebbe anche pensare di aprire una posizione in vendita del titolo, ma anche questa è un'operazione ad alto rischio in quanto parliamo comunque di una delle aziende di automobili più importanti al mondo che, nonostante abbia perso più della metà del suo valore in questo ultimo anno, ha comunque aumentato di parecchio gli utili.
N.B. QUESTO NON È UN CONSIGLIO D'INVESTIMENTO, CONSIDERA SEMPRE LA POSSIBILITÀ DI PERDERE DENARO QUANDO FAI TRADING
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